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Vetrine d'autore

16 nov. 2009
Budur - La forza dell'amore
Questa intervista è andata in onda su Radio Bla Bla ed è stata curata da Tiziana Curti, animatrice dell'associazione culturale fiorentina Accademia Vittorio Alfieri
DOMANDA 1) CI VUOI PARLARE UN PO' DEL TUO LIBRO DI POESIA?
Pitture parietali per una stanza tristemente vuota è una silloge nata quasi 10 anni fa dove, tra poesia e prosa poetica, sono narrate le conseguenze devastanti che può avere sull'animo umano un sentimento amoroso non corrisposto.
Le poesie appartengono al passato, ad un'epoca in cui per me esistevano solo il bianco od il nero, dove il grigio era un colore ed uno stato d'animo sconosciuto.
La prosa poetica, invece, è tratta e riadattata dal mio diario che scrivo da circa 30 anni con alterne vicende. Nello spazio di pochi mesi viene analizzata una storia d'amore per esorcizzare le conseguenze negative della separazione come se, catalogando e classificando gli stati d'animo, si potesse finalmente trovare sollievo al dolore causato dall'abbandono.
Pitture parietali per una stanza tristemente vuota è il mio primo libro di poesie pubblicato, anzi, auto pubblicato. Per me riveste un'importanza notevole e ne ho fortemente voluto l'uscita, perché da questo travaglio è nata la mia avventura sul web: Budur, il nome delle pagine personali create 3 anni fa e mio attuale pseudonimo, sono figli di tale delusione amorosa e il sito ne è totalmente intriso.
DOMANDA 2) PENSI CHE LA POESIA SIA ANCORA IMPORTANTE NEL MONDO DELLA COMUNICAZIONE DI MASSA?
Sì, sicuramente. La comunicazione di massa si fonda sul presupposto che i sentimenti siano uguali per tutti ed omologati. Le sfumature non esistono, le reazioni ad un evento non sono individuali bensė collettive, non c'è spazio per il pensiero del singolo.
La Poesia, invece, parte dall'individuo e dai sentimenti del singolo per diventare, nei casi più elevati, comune a tutti: ognuno vi ritrova parte di sé stesso.
Un esempio può chiarire quanto intendo dire. La Terra Santa di Alda Merini descrive l'esperienza del manicomio che, certamente, è sconosciuta alla maggior parte di noi. Eppure in quelle poesie è nascosta parte della verità di ognuno di noi.
DOMANDA 3) SECONDO TE COS'È LA POESIA, PENSI CHE OGGI SIA IMPORTANTE FARE POESIA?
La Poesia è un mezzo di comunicazione antico e di grande interesse.
Non mi lascerò andare nel proporre parallelismi tra poesia odierna e il Cantico dei Cantici o i cori delle tragedie greche; tali considerazioni porterebbero a conclusioni opposte a ciò che penso.
La Società attuale popone un individuo omologato e massificato: le esigenze sono collettive e non del singolo, ci si deve vergognare dei sentimenti e la globalizzazione propone schemi di vita sotto i riflettori, stile Grande Fratello, che possono essere sopportati solo a scapito del pudore e del privato.
La Poesia, invece, pone l'accento sull'essere umano nella sua dimensione univoca e caratteristica individuale, importante a prescindere dalla notorietà della persona, come parte del tutto: Società e Natura.
DOMANDA 4) QUANDO HAI INIZIATO A SCRIVERE, QUANDO HAI SENTITO CHE ERA IMPORTANTE ESPRIMERTI IN VERSI E PERCHÉ?
Ho scritto fin dalla prima elementare: la mia prima poesia parlava di Gesù Bambino adorato dai pastori nella stalla di Betlemme che ne commentavano la divina bellezza reclamando per lui un fratello ugualmente splendente.
Da sempre quindi tento di esprimermi in versi per ricercare l'armonia del creato, per scoprire la scintilla del divino che è in noi, per comunicare con gli altri e agli altri sensazioni e sentimenti comuni.
Oltretutto ho scoperto che la poesia ha un ruolo terapeutico e catartico; aiuta a convivere con il dolore e la malattia. Vi sono situazioni che dipendono da noi mentre altre circostanze escludono la nostra possibilità di influire sull'andamento. In quest'ultimo caso la Poesia, come del resto la Musica, è uno strumento importante non solo per sopravvivere, ma per esorcizzare l'impotenza causata dagli eventi.
DOMANDA 5) QUALI SONO I TUOI AUTORI PREFERITI?
Il mio retroterra culturale, ho frequentato il liceo classico, mi ha portato in contatto con molti autori, tuttavia non ho un poeta preferito cui ispirarmi.
Apprezzo Alda Merini perché la sua poesia è la quintessenza di ciò che tento di raggiungere: il personale spersonalizzato per renderlo parte dell'universale.
Ammiro Montale, Ungaretti, Quasimodo e Luzi per l'uso particolare che fanno della lingua italiana; dove, a mio avviso, un verso non va interpretato, ma letto e sentito come fosse un quadro astratto.
Non ho menzionato il maestro nell'uso della parola, Federico Garcia Lorca, perchè non conosco lo spagnolo e non posso apprezzarne pienamente i giochi semantici anche se il ritmo fornito dalle ripetizioni e dalle reiterazioni è godibile a chiunque apprezzi il genere.
Mi entusiasmo, infine, di fronte ai nuovi traguardi della poesia visuale e multimediale che trasforma l'espressività, intrecciandosi con la pittura, per mantenersi al passo con i tempi.
DOMANDA 6) HAI UNO STILE PARTICOLARE E PERSONALE COME NASCONO LE TUE POPESIE? DA COSA O DA CHI PRENDI ISPIRAZIONE ?
Non so giudicare se ho raggiunto uno stile personale anche se l'aspirazione è quella comune a tutti coloro che si cimentano con il genere: farsi riconoscere ad una prima lettura.
Quando compongo poesie, l'intenzione è di riuscire ad esternare la mia esperienza in modo tale che ciascuno vi possa trovare parte della propria. Non mi piace usare la parola ambiguo per descrivere il contenuto delle poesie che scrivo, forse è più appropriato il termine polivalente.
Il tema principale che mi contraddistingue è l'Amore in senso lato: amore per le persone e per Roma, la mia città natale. Anche nelle poesie dove si parla di morte e di abbandono, molto spesso, si intravede il substrato amoroso.
Per carattere sono impulsiva quindi mi baso sull'ispirazione del momento, successivamente mi siedo e rielaboro poiché, con il passare del tempo, mi sono resa conto che scrivere solo in preda all'emozione non consente alla poesia di decollare verso l'universalità. Oltretutto, scrivere di getto, comporta anche il grave rischio di copiare inconsapevolmente quanto già letto da poeti importanti.