Cosa porta un treno di pendolari che cigola inquieto tra la
Metropoli e i Sobborghi? Che trasporta un treno di pendolari quotidianamente,
con esasperante lentezza, tra la Metropoli e i Sobborghi?
Tonnellate
di libri:- d'ogni forma e grandezza;
- in tutte le lingue del mondo;
- dai disparati argomenti e di tutte
le categorie;
- d'informazione, del dovere e del piacere;
- per
durare nel tempo e per essere consumati rapidamente;
- da consultare o
per nascondersi agli altri.
L'odore della gente:- il tanfo
e i profumi di tutte le razze;
- il letto appena lasciato per ristoro o
per sesso;
- la salute e la malattia;
- le abitudini alimentari
ed il tipo di pulizia;
- il fumare nascosto dei polmoni intrisi di
tabacco.
Cosa porta, ancora, quel serpente d'acciaio e lamiere
che geme per le intemperie ed è troppo caldo nel caldo e gelato nel
freddo invernale? Che trasporta un treno di pendolari, apatico e indifferente
alle stagioni, sempre in ritardo e con l'obbligo del binario unico?
Il linguaggio degli esseri umani:- il brusio sommesso delle persone;
- le esplosioni di grida confuse;
- il parlare Italiano, a volte stentato,
che unisce e divide i mille Paesi;
- i trilli ed i versi degl'individui
e delle loro appendici elettroniche.
La stanchezza dell'alba e
della sera unisce gli sguardi ebeti e vuoti di persone che fissano e non vedono.
Il calore ed il freddo provato nel medesimo istante: ci si rannicchia negli
abiti perchè si è soli e per provare conforto in quel brivido sulla pelle
causato dallo strusciare dei vestiti. Il trascorrere ciclico dei giorni
della settimana, dei mesi e delle stagioni dove gli eventi si ripropongono
con raccapricciante puntualità e si perpetuano nella loro ineguale monotonia.
Tutto questo è un treno di pendolari che unisce la Metropoli ai
Sobborghi. Con l'andare del tempo ti abitui all'ambiente, partecipi ai fatti
di estranei e te ne rallegri o rattristi a seconda del caso. Piangi, ridi
e vivi in mezzo alla gente, a stretto contatto di sconosciuti amici, pur restando
solo con i tuoi paraventi. E t'illudi d'avere famiglia, di non essere così
sradicato, d'avere altre gioie che non siano solo le tue, di poterti preoccupare
d'un altro, che quel bimbo assonnato che ti mostra i dentini ridendo abbia proprio
bisogno di te. |