libro Il giallo di Ponte Milvio
(2007)
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PREMESSA
Roma, Ponte Milvio, lampione centrale, grappolo di lucchetti.
Sulla scia dei successi editoriali ottenuti dai romanzi di Federico Moccia, gli innamorati corrono a suggellare il patto di reciproca fedeltà aggiungendo il LORO LUCCHETTO alle centinaia che già gravano sul povero lampione. Pochi sanno che il primo di questi lucchetti fu collocato lì proprio da Federico Moccia con l'intento di rendere plausibile quanto narrato nei suoi libri.
Lo scorso 2 marzo, i lucchetti dell'amore sono scomparsi, rubati, svaniti nel nulla quintali di promesse di reciproca fedeltà. Furono ritrovati, pochi giorni dopo, presso uno smercio di ferro vecchio portati lì, a detta del proprietario di tale attività commerciale, da due ragazzi rumeni che sono tuttavia rimasti ignoti.
Beh, talvolta conoscere molta gente può risultare istruttivo e gratificante.
Vi racconto come si sono svolti i fatti; ovviamente i nomi utilizzati sono di fantasia per proteggere l'identità dei reali protagonisti.

I LUCCHETTI DELL'AMORE
Aldo aveva la schiena appoggiata contro l'intonaco della Torretta d'accesso a Ponte Milvio. Il sole di Roma aveva scaldato il muro durante la giornata e ora, al tramonto, il calore emanato gli rendeva possibile restarsene fermo a guardare e a pensare Giulia.
Lo sguardo di Aldo sembrava perdersi nel vuoto, oltre gli argini che hanno reso asciutto il Ponte Mollo. In realtà Aldo fissava i lucchetti, abbracciati al lampione situato al centro delle quattro arcate, chiedendosi insistentemente dove fosse quello che otto mesi prima aveva chiuso insieme a Giulia sulla catena attorcigliata al sostegno in ghisa del lume.
Sopra un lato del lucchetto, Giulia aveva scritto le loro iniziali intrecciate, mentre sull'anello di chiusura aveva inciso: - TA x sempre! -
Poi, con solennità, lo aveva appeso tra gli altri e, insieme, avevano gettato le chiavi nel Tevere suggellando il patto con un bacio che ancora bruciava sulle sue labbra.
Otto mesi; Aldo considerava eterno e breve quel lasso di tempo.
In otto mesi tutto era cambiato, molti eventi accaduti, quanto una vita in comune e anche di più; eppure quel tutto appariva rapido, fulmineo come può solo essere un sogno.
Giulia gli era entrata dentro, coinvolgendolo nel gioco dell'amore ma ora non giocava, non si divertiva, il suo addio lo aveva colto di sorpresa.
Come poteva riconquistarla?
Avrebbe dovuto stupirla, sì, avrebbe realizzato qualcosa per far parlare la gente e i giornali; recuperare il LORO LUCCHETTO, il lucchetto dell'amore.
Così le avrebbe mostrato che era ancora chiuso, intatto come otto mesi prima e, con un biglietto appropriato, le avrebbe spiegato come ciò significasse che dovevano restare insieme per sempre, proprio come Giulia aveva scritto.
Sì, Marco il balordo lo avrebbe sicuramente aiutato.

EPILOGO
Venerdì 2 marzo 2007 - Il Messaggero: Roma, rubati i lucchetti dell'amore.



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