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Antologia del premio
Anguillara Sabazia Città d'arte 2006

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Diploma
Quando penso alla metempsicosi
e mi guardo allo specchio
nel buio d'un pomeriggio estivo
chiusa in una stanza
perduta nella mia solitudine
mi chiedo cos'è stato del Fato
che ci voleva uniti per sempre.

Quando osservo, smarrita davvero,
il palinsesto dei miei luridi guai
la dissolvenza delle mie convinzioni
la moviola dei miei fallimenti
mi domando se ho sbagliato sul serio
se dovevo tenerti legato al mio cuore
con un candido filo di seta.

Quando infine, nei miei patimenti,
mi risolvo a cercare un'uscita
dal labirinto tetro della mia involuzione
tentando di sorridere al Mondo e alla gente,
confidando nella clemenza dei sentimenti
che ci vuole gentili con i deboli e gli umili,
rinasco, nuovamente plasmata,
dal buio accogliente del Nulla.

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Questa poesia, scritta nel 2004, racconta la sensazione di sconforto che ci attanaglia quando vediamo frustrate le nostre ambizioni.
L'io narrante è impersonato da un veggente che opera alla maniera di Nostradamus.