libro Madredeus (2005) Torna alla pagina precedente

Maria il mio nome, il corpo e l'aspetto di una giovane slava.
Maria un nome breve, quasi tronco.
Maria un nome umile, nascosto a metà delle pieghe dell'alfabeto.
Maria un nome liquido, che rammenta il colore verde/azzurro del mare estivo.
Maria un nome importante, il nome della madre del Figlio di Dio.
Maria perchè proprio io?

Seduta sul muretto affacciato sul porto, lo sguardo proiettato oltre l'orizzonte, carezzo il mio ventre ancora giovane.
Un ventre reso fertile dal seme maschile.
Un ventre offeso da violenze quotidiane.
Un ventre sottomesso, piegato dalla necessità.
Un ventre in cui prende forma mio figlio.
Un ventre per una nuova vita e per una vita nuova.

Un'opportunità nata dal caso e dal c...
Un'opportunità da cogliere al volo, d'uccello.
Un'opportunità per una giovane slava, clandestina.
Un'opportunità per fuggire dalle nebbie dello sfruttamento.
Un'opportunità, una finestra sulla vita vera fatta, questa volta, anche di speranza.

Ma la paura prende corpo, sale dal passato prossimo, s'espande nel presente, invade il mio cuore incerto del futuro.
Il timore di non avere dove andare, chi mi accoglierà?
Il timore del vuoto m'assale, cosa vedrà la mia creatura?
Il timore del mio protettore, come potrò fuggire?
Il timore di sottrarsi dal gruppo, dove sarà la mia solitudine?
Il timore di non saper cosa fare, quando potrò lavorare?

Lui mi prende la mano dal ventre: "Quanto vuoi per venire con me?".
La sua pelle fa contrasto alla mia.
Sorrido e dico una cifra, la solita, imparata a memoria.
Il contratto è concluso, non serve altro, non posso andar via.



Leggi il commento di Gennaro Alloggio a questo racconto

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