PREMESSA
Roma, Ponte Milvio, lampione centrale, grappolo di lucchetti. Sulla scia
dei successi editoriali ottenuti dai romanzi di Federico Moccia, gli
innamorati corrono a suggellare il patto di reciproca fedeltà aggiungendo
il LORO LUCCHETTO alle centinaia che già gravano sul povero lampione.
Pochi sanno che il primo di questi lucchetti fu collocato lì proprio
da Federico Moccia con l'intento di rendere plausibile quanto narrato nei
suoi libri. Lo scorso 2 marzo, i lucchetti dell'amore sono scomparsi,
rubati, svaniti nel nulla quintali di promesse di reciproca fedeltà.
Furono ritrovati, pochi giorni dopo, presso uno smercio di ferro vecchio
portati lì, a detta del proprietario di tale attività commerciale,
da due ragazzi rumeni che sono tuttavia rimasti ignoti. Beh, talvolta
conoscere molta gente può risultare istruttivo e gratificante.
Vi racconto come si sono svolti i fatti; ovviamente i nomi utilizzati sono
di fantasia per proteggere l'identità dei reali protagonisti.
I LUCCHETTI DELL'AMORE Aldo aveva la schiena appoggiata
contro l'intonaco della Torretta d'accesso a Ponte Milvio. Il sole di Roma
aveva scaldato il muro durante la giornata e ora, al tramonto, il calore
emanato gli rendeva possibile restarsene fermo a guardare e a pensare Giulia.
Lo sguardo di Aldo sembrava perdersi nel vuoto, oltre gli argini che hanno
reso asciutto il Ponte Mollo. In realtà Aldo fissava i
lucchetti, abbracciati al lampione situato al centro delle quattro arcate,
chiedendosi insistentemente dove fosse quello che otto mesi prima aveva
chiuso insieme a Giulia sulla catena attorcigliata al sostegno in ghisa del
lume. Sopra un lato del lucchetto, Giulia aveva scritto le loro iniziali
intrecciate, mentre sull'anello di chiusura aveva inciso: - TA x sempre! -
Poi, con solennità, lo aveva appeso tra gli altri e, insieme, avevano
gettato le chiavi nel Tevere suggellando il patto con un bacio che ancora
bruciava sulle sue labbra. Otto mesi; Aldo considerava eterno e breve
quel lasso di tempo. In otto mesi tutto era cambiato, molti eventi
accaduti, quanto una vita in comune e anche di più; eppure quel tutto
appariva rapido, fulmineo come può solo essere un sogno. Giulia
gli era entrata dentro, coinvolgendolo nel gioco dell'amore ma ora non
giocava, non si divertiva, il suo addio lo aveva colto di sorpresa.
Come poteva riconquistarla? Avrebbe dovuto stupirla, sì, avrebbe
realizzato qualcosa per far parlare la gente e i giornali; recuperare il
LORO LUCCHETTO, il lucchetto dell'amore. Così le avrebbe mostrato
che era ancora chiuso, intatto come otto mesi prima e, con un biglietto
appropriato, le avrebbe spiegato come ciò significasse che dovevano
restare insieme per sempre, proprio come Giulia aveva scritto. Sì,
Marco il balordo lo avrebbe sicuramente aiutato.
EPILOGO Venerdì 2 marzo 2007 - Il Messaggero:
Roma, rubati i lucchetti dell'amore. |