La radio sveglia si accese inesorabilmente alle 6.15, come tutte le mattine.
Marco balzò giù dal letto ed accennando qualche passo di danza
si diresse al bagno. Al ritmo della musica compì quei gesti quotidiani,
ormai meccanici, che lo portarono alle 6.50 sulla soglia di casa. L'auto
s'accese al primo tentativo. Marco sorrise soddisfatto mentre sintonizzava
la sua stazione preferita sull'autoradio.
Thank you for this love
... This wonderful love ...
Alzò il volume e partì
sgommando. Roma lo aspettava caotica lì in basso con la sua coltre
di smog ben delineata. La strada, la sua pista quotidiana, non era molto
trafficata a quell'ora. Forse fu un attimo di distrazione, forse la velocità eccessiva, forse le gomme lisce.
Troppi forse. Le ruote s'impuntarono, l'auto compì una piroetta e
si fermò semidistrutta nella scarpata. Pochi attimi sembrarono un'
eternità. Marco riprese fiato, si passò le mani tra i capelli,
come volesse riordinare le idee, e si abbandonò sullo schienale del sedile.
Thank you for this love ... This wonderful love ...
La radio
continuava a trasmettere allegra, ignara, incolume. |